I tre libri dell'educazione cristiana (dispense)
Capo II
Delle scuole della Dottrina Cristiana e della Predicazione.
Ma pochi sono i padri che adempiano a questa obbligazione, e pochi sono
quelli che la possano adempiere come si converrebbe, non potendo instruire
altrui di quello che per se stessi non sanno. Perciò il Santo Concilio di
Trento, mosso a compassione di questa universale ignoranza nel popolo fedele,
ha ordinato che i vescovi si prendano parti colar cura che i putti in ciascuna
parrocchia, ne' giorni festivi si riuniscano; e quivi s'insegnino loro i
rudimenti della fede, cioè le cose più principali, e le più necessarie della
dottrina cristiana, almeno in generale; e così parimenti s'insegni loro con
diligenza come debbano servare obbedienza verso Dio, e verso i loro padri, col
quale ordine il Santo Concilio ha supplito in parte alla comune mancanza di
educazione. Perciò quei padri che non sanno quello che ciascun cristiano è
obbligato a sapere, vadano a queste sante scuole, dove per autorità dei
vescovi, e dei legittimi pastori s'insegna la dottrina cristiana, e la imparino
per se medesimi, per poterla anche insegnare come si conviene ai loro figliuoli,
e specialmente alle figliuole, il sesso e l'onestà delle quali talora meno
comportano che la apprendano fuori di casa; sebbene ancora a loro la
provvidenza pastorale non manchi di decentemente provvedere. Ma se i padri non
adempiranno l'obbligo che loro incombe d'instruire i figliuoli, e nemmeno li
condurranno, e li manderanno a quei luoghi ove possano essere instrutti,
sappiano che non avranno scusa alcuna; e se i figliuoli non sapranno che cosa
voglia dire esser cristiano, e non conosceranno né temeranno Iddio, essi non
isfuggiranno il giusto e meritato castigo, né tralascierà Iddio di ricercare da
essi stretto conto del loro sangue. Lo stesso sagro Concilio generale ha
ordinato che il pane della parola di Dio, che è il nutrimento dell'anima, sia spezzato,
e somministrato ai parvoli, cioè al popolo semplice ed ignorante; e perciò ha
stabilito e decretato che non solo i vescovi, ma i piovani e gli altri pastori
delle anime predichino ne' giorni delle domeniche, ed in altri giorni festivi,
pascendo le pecorelle loro secondo che elleno sono capaci di santi e utili
ammaestramenti, insegnando loro quelle cose che sono a ciascuno necessarie di
sapere per conseguire l'eterna salute, esponendo con facilità e chiarezza i
vizi dai quali debbono guardarsi, e le virtù che devono seguire, acciò possano
scampare dalle pene eterne, e conseguire finalmente la celeste gloria. Or come
il sagro Concilio ha provveduto che i pastori, ed i predicatori facciano lo
ufficio loro, così all'incontro vuole ed ordina che il popolo vada ad udire la
parola di Dio, altrimenti vano sarebbe il preparare la mensa, ove non v'è chi
voglia cibarsi. E pertanto sappiano i padri di famiglia che sono grandemente
obbligati di andare alle sante predicazioni, e di udire il più spesso che possono
la parola di Dio, e condurvi i figliuoli acciò per lefficacia della viva voce
che tiene il luogo di Dio imparino e si accendano di desiderio di fuggire il
peccato e di servire Iddio [
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