I tre libri dell'educazione cristiana (dispense)

Capo IV.

 

Dell'obbligo de' Padri di allevare cristianamente

i loro figliuoli.

 

Molti certamente, e non leggeri sono gli obblighi e gli uffici di un padre di famiglia nella cura e reggimento famigliare, poiché egli in casa sua è qua­si un piccolo re, a cui si appartiene di conservare la pace e la tranquillità domestica, di mantenere la giustizia, e di provvedere al nutrimento ed alle altre cose necessarie al sostentamento de' suoi soggetti; ma tutto questo con varj riguardi e modi, secondo la varietà delle persone. Imperocché diversa deve essere la cura e l'autorità del padre di famiglia verso la propria moglie, altra verso de' figliuoli, ed altra per quanto si concerne ai domestici e servi. Or, come si è incominciato a dire molti e non lievi sono i sopraddetti uffici, nel governo della casa: ma senza alcun dubbio una delle maggiori e delle più gravi obbligazioni del padre di famiglia si è quella che a lui incombe verso de' figliuoli, cioè di educarli, e di allevarli bene e cristianamente nel timor santo di Dio: poiché l'allevarli soltanto per ciò che si risguarda il cor­po e la vita naturale, è a noi comune cogli animali [...]. Ma il proprio del cristiano e de' fedeli, consiste nell'allevare i figliuoli secondo ci addita la legge di Gesù Cristo, acciò vivendo essi, e morendo bene e santamente, sia­no in terra istrumenti di Dio per beneficio ed aiuto dell'umana società: e fi­nalmente sieno nel cielo eredi del regno di Dio, dalla cui grazia ed ajuto abbiamo e di ben vivere e di ben morire, per eternamente risorgere nella gloria sua, e nell'eterno godimento di lui medesimo. Pertanto non creda ta­luno di far piccolo fallo, mentre fosse negligente nell'ufficio di cui parliamo, non procurando con sollecitudine di allevar bene i suoi figliuoli: che anzi commetterebbe gravissimo peccato, ed offenderebbe in molte maniere se medesimo, i proprj figliuoli, la casa ed i discendenti suoi, il genere umano, i Santi del cielo, e finalmente il sommo Iddio [...].

Offende parimente, e fa grave ingiuria alla patria, alla quale era obbliga­to dare buoni ed utili cittadini, che sapessero, e volessero ajutarla in ogni bisogno; laddove o le lascia una generazione disutile e sciagurata, o, quel che è peggio, lascia uomini rei e perniciosi, che sono come tante facelle per accendere mille fuochi di discordia e di dissensione; e che di altro non go­dono che di perturbare, e distruggere col loro mal esempio, e con le pessime opere il buon ordine e la pubblica tranquillità [...]. Guai a quel padre che avrà mal custodito un deposito così prezioso datogli da Dio, quale lo è l'anima, del figliuolo, raccomandata alla sua cura sotto pericolo dell'eterna dannazione [...].