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1963: il romanzo al crocevia tra (neo)realismo e sperimentalismo

Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, il sistema letterario italiano attraversa profonde trasformazioni: da un lato, il declino o la radicale riformulazione delle poetiche della realtà dominanti dal dopoguerra impongono una svolta nella traiettoria di scrittori e scrittrici che si erano formati in quel clima culturale; dall’altro lato, si affermano nuove forme di sperimentalismo variamente declinate dal punto di vista ideologico e formale. L’insegnamento assume come data simbolo di questo crocevia di tensioni il 1963, ricostruendo innanzitutto il dibattito animato dalle riviste, per poi prendere in esame i testi di quattro autori che escono in quell’anno, ciascuno a suo modo emblematico della riconfigurazione della forma romanzo: il postumo Una questione privata di Beppe Fenoglio, «il romanzo che tutti avevamo sognato, quando nessuno più se l’aspettava»; La giornata d’uno scrutatore, con cui Calvino apre una nuova stagione letteraria; Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, che ridisegna il rapporto tra storia e memoria autobiografica; La cognizione del dolore, il romanzo avviato da Gadda alla fine degli anni Trenta e che, uscito in volume più di vent’anni dopo, conosce una nuova giovinezza imponendosi come modello di innovazione formale.
In particolare, verranno trattati i seguenti argomenti:
- poetiche e polemiche tra neorealismo, sperimentalismo, neoavanguardia;
- il dibattito culturale e letterario sulle riviste («Officina», «Il Verri», «Il menabò»);
- la traiettoria di quattro tra scrittori e scrittrici che, in un momento cruciale della storia letteraria italiana, hanno affrontato il problema della rappresentazione realistica, offrendo opzioni di poetica e soluzioni formali molto diverse tra loro.
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