5

Degli esercizi

Il movimento ed il desiderio di muoversi costituiscono una gran parte dell'esistenza fisica de' fanciulli. Questo è un dono, che l'Autore della natura concede loro in quell'età d'ingremento, nella quale le fibre e le tuniche de' vasi han bisogno d'un urto maggiore per essere allungate ed estese, e favorire in questo modo lo sviluppo universale della macchina. La circolazione inoltre non sarà mai così felice ne' fanciulli; imperfette saranno le digestioni e le separazioni; mal preparato sarà il chilo, tutte le volte che questo necessario movimento verrà impedito o trattenuto. Ministra della sanità e della vita, la natura ce ne indica i mezzi, e l'uomo orgoglioso o stupido disprezza o non intende le sue lezioni, e sostituisce agl'insegnamenti dell'istinto gli errori della ragione. Che un vizio così comune sia da noi lontano. Ascoltiamo i precetti del grande artefice, secondiamo i suoi disegni, calchiamo le sue tracce, concorriamo a' suoi fini co' suoi mezzi, e serviamoci degl'istessi suoi istrumenti per perfezionare la sua opera.

Tutti gli esercizi atti a fortificare il corpo saranno non solo tollerati, ma prescritti dalla legge. Nelle ore destinate a quest'oggetto i fanciulli di questa classe saranno a vicenda invitati a correre, a saltare, a salire sugli alberi, a far delle lutte, ad elevar de' pesi, a scagliarli, a trasportarlia, a sperimentare, misurare ed usare in vari modi le loro forze, ad accrescere il vigore e l'agilità delle loro membra, e a dare a' loro corpi quell'energia e quella robustezza che si perde nel languore e nell'inazione.

Per dare a questi esercizi i vantaggi di un'utile emulazione e di un maggior brio, d'un certo spirito di società e d'una occulta, ma necessaria direzione, il legislatore stabilirà che nelle ore a questi esercizi destinate, tutti i fanciulli della comunità siano da' respettivi loro custodi nell'istesso luogo condotti, ed insieme mescolati senza distinzione alcuna.

Il magistrato della comunità presederà a questi esercizi, ed in suo luogo il più antico de' custodi. Alcuni piccoli premi, tutti in distintivi d'onore consistenti, di tempo in tempo assegnati a chi supererà gli altri in alcuni di questi esercizi, daranno al magistrato il mezzo da promuovere quegli esercizi ch'egli crede i più utili, senza togliere a' fanciulli la libertà di divertirsi a loro talento; ed ecciteranno nel tempo istesso la passion della gloria in questi nascenti cuori non ancora soggiogati dalle vili passioni b.

Né la pioggia, né la neve, né il gelo, né i venti, né il gran caldo, né il gran freddo priveranno i fanciulli de' piaceri e de' vantaggi di esercizi così utili. In questi giorni, più che negli altri, questi diverranno più profittevoli, perché agli altri vantaggi uniranno quelli di avvezzare i fanciulli all'intemperie delle stagioni ed a tutte le alterazioni dell'aere. Sarà cura di ciaschedun custode di farli bene asciugare, allorché saran di ritorno nelle rispettive loro case; e questo sarà il solo caso nel quale si permetterà ai fanciulli di avvicinarsi al fuoco. Fuori di questo caso essi ne saran sempre lontani.

[...…]


a In qualunque modo, fuorché sul capo, essendo la sede di tutti i nervi, dal quale si ramificano e si distribuiscono nel resto del corpo, caricandosi di qualche peso alquanto considerabile, si comprimono troppo le vertebre del collo, e non essendo il peso a perpendicolo, può la spina del dorso piegarsi da uno de' lati, e soffrirne anche del danno la midolla allungata. I custodi impediranno dunque di portare de' pesi sul capo.

b «In omnibus enim ludendo conari debemus, ut eo voluptates et cupiditates puerorum vertamus, quo eos tandem pervenire cupimus. Caput autem disciplinae rectam educationem dicimus, quae ludentis animum in amorem praecipue illius perducit, quod virili aetate perfecte sit comparata virtute artis ejus jam acturus». Plato, De legib[us], Dial[ogus] I.