Profilo storico
Per comprendere le ragioni delle trasformazioni del sistema educativo e assistenziale nei primi secoli delletà moderna è necessario inquadrarle allinterno del contesto politico, sociale e produttivo dellEuropa del tempo. Infatti, sia le istituzioni statali, sia quelle religiose, conobbero epocali trasformazioni tra 400 e 500. In particolare, tra 400 e 500, giunse a compimento un secolare processo politico destinato a influire in modo rilevante anche sulle pratiche educative di gran parte dEuropa. Le famiglie reali spagnola, francese e inglese, che nel corso del Medio Evo raramente erano riuscite a spingere la propria influenza al di là dei possedimenti familiari e avevano dovuto rivaleggiare con feudatari spesso tanto potenti quanto loro, riuscirono gradualmente a unificare il regno. Lo scenario internazionale fu così dominato dalle monarchie nazionali le quali, grazie alla schiacciante superiorità demografica, militare e economica, eguagliarono e soppiantarono le potenze tradizionali: gli stati comunali e i principati regionali. Da quel momento Francia, Spagna, Inghilterra e Impero asburgico si contesero la supremazia sul continente: la politica europea cominciò a ispirarsi al principio dellequilibrio, che sanciva la necessità del bilanciamento tra i contendenti, affinché nessuno potesse divenire così forte da schiacciare gli altri.
La nascita degli stati nazionali determinò lo sviluppo dellamministrazione e della burocrazia, indispensabili a far funzionare la macchina statale. Per questo, la cultura scritta trovò il suo più convinto sostenitore nello Stato moderno, che nacque allincirca nello stesso periodo Risultò, quindi, in breve tempo necessario dotare coloro che venivano impiegati nellapparato amministrativo di unadeguata preparazione. Un buon suddito non era più solo colui che era in grado di servire il sovrano in guerra; altrettanto importanti erano coloro che sapevano regolare il fisco, amministrare la giustizia, gestire le relazioni diplomatiche con gli altri Stati. Fu così che lo Stato contribuì in maniera determinante ad accrescere la domanda di istruzione e di formazione.
Per circa due secoli, tuttavia, il potere
politico si dimostrò disinteressato alla gestione della scuola. La prolungata
estraneità dello Stato alla pubblica istruzione si spiega in parte con
lincapacità delle monarchie di dirigere direttamente istituzioni come quelle
formative, disseminate su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, la ragione
più profonda consisteva nel fatto che listruzione era tradizionalmente
affidata agli uomini di chiesa, gli unici che possedevano un grado di
preparazione sufficiente a garantire ai giovani un percorso di studi che andava
dallapprendimento dellalfabeto al conseguimento della laurea. Del resto,
Per di più, nel 500
Lutero indicò proprio
nelleducazione uno degli strumenti per rendere stabili e durature le conquiste
della Riforma protestante. Se compito delluomo era, secondo il teologo di
Wittemberg, rispettare la legge divina, bisognava permettere a tutti di
conoscerne i contenuti, per poi insegnare a seguirli. Per questo motivo, nel
1524, egli si rivolse alle autorità della Sassonia con
Un analogo processo di
revisione delle pratiche e delle istituzioni formative venne messo in opera
anche nel mondo cattolico. Tale opera di rinnovamento fu diretta sia alla
società nel suo complesso, come era avvenuto in area protestante, ma si
concentrò specialmente sulla preparazione dei religiosi.
http://www.homolaicus.com/storia/moderna/umanesimo_rinascimento/index.htm