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Il mutamento politico nei paesi che si affacciano a sud del Mediterraneo è spesso analizzato facendo riferimento a delle contrapposizioni ataviche che sarebbero all’origine di conflitti di impossibile soluzione: tra diversi gruppi etnici o confessionali, tra attori che rivaleggiano per il controllo dello stesso territorio o delle stesse risorse, tra il regime e la società civile, o più generalmente tra lo Stato e la società.

Dallo scoppio delle “Primavere arabe” nel 2011, su tali basi si è diffusa la tendenza a classificare i paesi della regione tra quelli in cui la rivoluzione è avvenuta, quelli in cui non si è verificata, e quelli in cui è fallita aprendo la porta a scenari di guerra civile.

L’obiettivo di questo insegnamento è di fornire strumenti teorici e metodologici adatti a discutere criticamente queste interpretazioni, per costruire categorie adatte a descrivere e ad analizzare le forme di partecipazione politica e di conflitto che caratterizzano la regione. Più precisamente, in linea con gli obiettivi formativi del corso di Studi in Scienze Internazionali e dello specifico profilo MENA Politics, l'insegnamento si pone un triplice obiettivo:

Offrire conoscenze sui fenomeni di partecipazione politica e le dinamiche di conflitto che hanno caratterizzato le società dell’area mediterranea e i processi di trasformazione politica della regione in età contemporanea.
Fornire le competenze teoriche e metodologiche necessarie alla comprensione e all’analisi critica dei fenomeni di partecipazione e delle dinamiche di conflitto, mettendo i processi politici - e non le entità - al centro della riflessione comparativa.
Sviluppare capacità critiche che aiutino a impostare e condurre lavori di ricerca originali sulle forme di partecipazione e di conflitto in area mediterranea.
Iscrizione spontanea (Student)
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