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 1.Articolo de Il Fatto Quotidiano del 28 aprile 2020

Ponte Morandi, fissata l’ultima campata: il nuovo viadotto è completo. Conte: “Genova cantieri simbolo dell’Italia che si rialza […]”
Dopo 620 giorni da quel 14 agosto del 2018 in cui 43 persone persero la vita nel crollo del ponte Morandi, il nuovo viadotto torna a unire le due sponde del Valpolcevera. Una giornata di festa per la città di Genova, ma l’emergenza coronavirus ha costretto le autorità a optare per una cerimonia sobria. “Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Questa presenza è doverosa ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita”, ha detto il premier Giuseppe Conte durante il varo dell’ultimo impalcato del nuovo viadotto, ora completo, in attesa della posa dell’asfalto e dell’inaugurazione ufficiale in estate. “La ferita di Genova non potrà essere completamente rimarginata perché ci sono 43 vittime e noi non dimentichiamo. […] quello del ponte di Genova “è un cantiere simbolo per l’Italia intera: è il cantiere dell’Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche, non si lascia abbattere, non si lascia sopraffare”. Il premier ha insistito sul fatto che “Genova è un modello per l’Italia. E insegna che il più grande atto d’amore è impegnarsi a ripartire insieme”. Da Genova, ha aggiunto, si irradia “una luce che dà speranza all’Italia intera”.


2. Articolo de Il Secolo XIX del 15 agosto 2010

Genova, crolla ponte Morandi
Genova -Intorno alle 11.50, mentre un violento temporale stava cadendo sul capoluogo ligure, un pezzo del ponte Morandi, su cui scorre il tratto terminale dell’autostrada A10, è crollato: ci sono almeno 31 vittime del crollo, secondo quanto riferito da fonti sanitarie al Secolo XIX. Da subito, però, si è capito che il bilancio potrebbe aggravarsi: fra le vittime (19 quelle sinora identificate) ci sono anche 2 bambini e un dipendente dell’Amiu che risultava disperso.
L’infrastruttura è piombata giù per quasi 100 metri nel greto del torrente Polcevera e sulla sottostante via Fillak; al momento del crollo, sul ponte Morandi stavano transitando circa 30 autovetture e almeno tre mezzi pesanti. L’ipotesi è quella di un cedimento strutturale: la circolazione ferroviaria è stata sospesa e si teme che «altre parti del ponte possano crollare, per questo motivo abbiamo sfollato le persone da tutti gli edifici circostanti».


3. Articolo de La Repubblica del 4 novembre 2011

Nubifragio a Genova, 7 morti tra le vittime anche due bimbe.
Genova è allagata, invasa da acqua e fango, in ginocchio[…]
L'onda è arrivata all'una, nonostante l'allerta meteo 2, nel popoloso quartiere di Marassi quando in giro c'erano ancora abbastanza persone. E' arrivata improvvisa e ha travolto tutto, invaso ogni antro, ogni palazzo. […] Per tutto il giorno la pioggia ha continuato a cadere incessante, sotto un cielo nero. Vigili urbani, forze dell'ordine e i vigili del fuoco sono arrivati dove potevano, con sommozzatori e gommoni. Nel centro della città, auto galleggiavano senza controllo. Da mezzanotte di ieri alle 13 di oggi sono piovuti sulla città 300 millimetri d'acqua, pari a un terzo della quantità che cade mediamente in un anno.
Alle nove di questa mattina la situazione sembrava ancora sotto controllo. Le strade erano percorribili, le scuole aperte. Alle 11 e mezza il livello dell'acqua del Bisagno, il più grande dei torrenti della città, era pericolosamente alto. La pioggia fortissima, il cielo scuro. A mezzogiorno alcuni presidi delle scuole hanno fatto salire gli alunni ai piani più alti. In due scuole gli allievi sono ancora bloccati negli edifici. Domani le scuole resteranno chiuse. Alle 13 i vigili del fuoco hanno cominciato a evacuare la gente da negozi e magazzini del pianterreno. Alle 13,50 il Bisagno ha esondato. Ha allagato la zona di Brignole e di Borgo Incrociati. Poi Genova ha cominciato ad affondare. Mentre la pioggia continuava a cadere.
La furia dell'acqua straripata in via Fereggiano ha strappato la conduttura del gas, la protezione civile ha raccomandato ai cittadini "di salire ai piani alti" delle abitazioni per fuggire alla furia dell'alluvione. I tombini si sono intasati, il traffico paralizzato, quartieri e negozi sommersi, sottopassi allagati, nelle strade veri e propri fiumi di fango, lo stadio di Marassi è stato sommerso da un metro e mezzo d'acqua. Genoa-inter non si giocherà. In via Mogadiscio si è ribaltato un bus. L'emergenza si è poi spostata nel levante e nella bassa Valbisagno. La città è rimasta isolata per ore. AI treni sono stati fermati, i voli cancellati […] Le persone sono salite per le scale cercando di raggiungere i piani più alti. Gli automobilisti si sono arrampicati sui tetti delle macchine per strada […].