In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

Numero di risposte: 25

Il Dipartimento di Studi Umanistici ha allestito questo forum per  raccogliere ricordi, aneddoti, commenti sulla Professoressa Luciana Borghi Cedrini, scomparsa sabato 22 gennaio 2022. 

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Ri: In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

di Antonella Amatuzzi -
Conservo un ricordo indelebile legato a Luciana Borghi Cedrini : ho sostenuto con lei il primo esame del mio percorso universitario, in programma "La via de lo Paraiso".
Negli anni ho poi imparato ad apprezzarne, oltre al rigore scientifico, la disponibilità e la sensibilità.
Seria e sorridente al tempo stesso, così era e così resterà nella mia memoria.
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di Donato Pirovano -

Ti incontrai la prima volta il 17 febbraio 2012. La stanza al quinto piano di Palazzo nuovo era grande e tu stavi seduta vicino alla grande finestra con vista sulla Mole. Faceva freddo, ma la tua mano e il tuo sorriso erano caldi. Ora voglio immaginarti in una grande stanza piena di luce calda mentre leggi con passione i poeti che tanto hai amato e ci hai fatto meglio conoscere. Un abbraccio. Donato

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di Giulia Anastasia Carluccio -

Anche per me è stato il primo esame sostenuto alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino. Avevo seguito con entusiasmo le sue lezioni e ricordo il corso di Luciana come uno dei più appassionanti tra i corsi seguiti nella mia carriera di studentessa. Luciana mi ha fatto amare l'Università e scoprire il piacere dello studio. Ricordo anche con grande nostalgia il suo garbo speciale, raffinato e frizzante al tempo stesso.

Grazie, Luciana.

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di Matteo Milani -
Di Luciana mi piace ricordare, oltre alle doti di finissima studiosa, la capacità e l'equilibrio con cui ha diretto il Dipartimento di Scienze Letterarie e Filologiche dell'allora V piano di Palazzo Nuovo, mia prima sede di lavoro: una conduzione limpida e solida, capace di valorizzare tutte le composite anime della struttura. Aggiungo, da filologo romanzo di adozione torinese, un suo altro grande merito: aver aperto la strada a un nuovo corso all'interno del nostro settore, avviando una positiva collaborazione tra le studiose e gli studiosi della disciplina.
So che lascia una splendida famiglia: a loro e ai Colleghi a lei più vicini rivolgo le mie sentite condoglianze, anche a nome del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne.
Un abbraccio, Matteo
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di Carla Marello -

La ricordo come collega di facoltà e dirimpettaia di ufficio nel Dipartimento al quinto piano di Palazzo Nuovo negli anni dell'ultimo quarto del secolo scorso: ci legava un profondo interesse per i dizionari.

Esprimo le mie sentite condoglianze alla famiglia.

Carla Marello

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In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

di Giuseppe Noto -

Sono tantissimi i pensieri che si affollano ripercorrendo questi 36 anni di lavoro, discepolato, amicizia, colleganza: e mi stanno passando per la mente uno a uno.
Curiosamente, però, quello che prevale, e che spicca su tutti gli altri e campeggia al centro della mia memoria, è la casetta in miniatura di cui, nel susseguirsi dei natali, regalavi le singole stanze alle mie figlie, ora donne e allora bimbette.
E allora è davvero malinconico dolore; è davvero malinconico sorriso...

Molti ex studenti mi fanno notare che a volte eri esageratamente dura. È vero. Però sei la persona più rigorosa (moralmente e scientificamente) che io abbia mai incontrato: e a volte eri dura perché sapevi che, per ottenere risultati veri e non buttare nel cesso la tua laurea, o sei figlio di papà (e/o mamma) o ci vogliono fatica e serietà.

Il senso dell'impegno e del dovere e del bene collettivo. E il rigore (morale e scientifico) senza compromessi.
Oggi un dolore immenso e una sensazione di vuoto infinito. Ciao, L. B. C.

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di Laura Ramello -

Esprimo cordoglio e vicinanza nel dolore alla famiglia di Luciana, che con il suo magistero è stata per tutti esempio di rigore professionale, di coerenza e di perspicacia.

Grazie Luciana.

Laura Ramello

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di Pierfranco Minsenti -

Ho un bellissimo ricordo della Prof.ssa Luciana Borghi Cedrini. Nel primo anno di Università il suo corso di Filologia romanza era stato quello che mi aveva appassionato di più. Sicuramente contava anche molto l'approccio un po' anticonformista della Prof.ssa Borghi Cedrini che sapeva appassionare i suoi studenti. Era diretta, ironica, simpatica. La ricorderò sempre con grande affetto.

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di Orietta Abbati -

Conservo un  bel ricordo di Luciana Borghi Cedrini,  che mi ha accolto nel Dipartimento di Scienze Letterarie e Filologiche del V piano di Palazzo Nuovo, con il suo garbo e rigore,  ma anche con entusiasmo,  quando ho preso servizio presso la Facoltà di Lingue.  Persona generosa, limpida,  con gli occhi ridenti, capaci di stabilire subito una corrente di empatia che non è mai venuta meno.

 Le mie più sentite condoglianze alla famiglia e alle persone a lei vicine.

 Orietta Abbati

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di Paola Cifarelli -

Prima da allieva, poi da collega ho imparato ad apprezzare le tante doti di Luciana: il rigore intellettuale, la vasta cultura, la passione contagiosa dietro l'apparente severità, la dedizione all'istituzione che ha onorato con il suo lavoro e i suoi studi. Ricorderò sempre le sue belle lezioni e la conduzione ferma e oculata del nostro dipartimento, mentre le sue ricerche continueranno a insegnarmi tanto.

Alla sua famiglia e ai suoi allievi più cari vanno le mie condoglianze più sentite

Paola Cifarelli

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di Ilaria Giavelli -

Quattro esami, due tesi, la collaborazione con la casa editrice Claudiana...la incontrai al secondo esame della mia carriera universitaria, fu una sfida per me (non classicista come il suo caro maestro). La apprezzai anche per la sua durezza, ne conservo gelosamente il ricordo, consapevole di quanto abbia plasmato il mio percorso di studi e non solo. Ciao Luciana, grazie. 

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di Roberto Merlo -
Apprendo con dolore la notizia della scomparsa della professoressa (perché per me resterà sempre tale, come tutti i professori che hanno marcato i miei anni universitari) Luciana Borghi Cedrini. Ricordo con grande piacere il tenore e l’atmosfera speciale delle sue lezioni di Filologia romanza, così come dei suoi esami (mai mera verifica di conoscenze ma sempre stimolanti riflessioni sui metodi e i risultati della disciplina) e dei suoi seminari di edizione di testi, il cui estremo rigore scientifico la professoressa sapeva sempre colorare con il suo inconfondibile umorismo, la sua ironia pungente e la sua battuta pronta. La medesima atmosfera che regnava nell'ufficio al 5° piano di Palazzo Nuovo, nel quale ogni incontro con la professoressa e i suoi colleghi, di pari rigore e pari umorismo, diventava occasione di una microlezione impromptu, non di rado intorno ai miei studi di allora di romeno, e un motivo per tornare a casa dall’università con la consapevolezza di aver imparato qualcosa in più e con il sorriso sulle labbra.
La ricorderò sempre con profonda stima, gratitudine e affetto.

Alla famiglia, così come ai colleghi e collaboratori più vicini, le mie più sentite e sincere condoglianze.

"Să-i fie țărâna ușoară".
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di Alexandra Popolo -

Ho avuto modo di apprezzare Luciana prima come docente (rigorosa, precisa e competente), poi come relatrice (attenta e sempre disponibile), poi come "collega" (tra virgolette perché così mi aveva definita lei, ma la disparità di competenze era abissale) durante la collaborazione nel progetto sui sermoni valdesi e, infine, come amica in un momento difficile.

Il mondo ha perso una grande filologa e una splendida persona.

Ciao Luciana, ci mancherai.

Alexandra 

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di Gabriella Bosco -

In questo momento il ricordo che ho davanti agli occhi è quello del sorriso di Luciana Borghi Cedrini. Cara Luciana, non sono stata tua allieva ma ho frequentato il quinto piano di Palazzo Nuovo quando eri direttrice del Dipartimento di Scienze Letterarie e Filologiche, ruolo che come gli altri da te assunti via via hai saputo interpretare con rigore e umanità insieme. La tua gentilezza, a ogni incontro, a ogni scambio di battute, a ogni tragitto in ascensore insieme, come a ogni riunione di carattere più formale e istituzionale, brilla nella memoria. Ci incontravamo spesso anche per strada, nelle vie intorno a Palazzo Nuovo, quasi sempre ti accompagnavano con affetto e amicizia i tuoi più stretti collaboratori, oggi colleghi e amici per me, e sempre il tuo sorriso illuminava l'incontro.

Le mie più sentite condoglianze ai familiari e alle tante persone che ti vogliono bene.


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di Giovanna Balbi -

Luciana per me è stata una maestra: con la sua straordinaria capacità mi ha fatto innamorare della filologia romanza, insegnandomi la rigorosa disciplina dei metodi e al contempo educandomi alla sensibilità a ciò che deve essere oggetto di discernimento. Ha indirizzato la mia scelta negli studi, facendomi cambiare idea rispetto alle prime idee che mi ero fatta sul mio percorso formativo. Luciana mi ha guidata e mi ha affidata all'altro mio maestro, Sandro Orlando. Entrambi mi hanno plasmata, fatta crescere e con loro ho appreso quell'alto artigianato intellettuale che è la filologia, trasmessa dai maestri che li avevano preceduti. Luciana era dispiaciuta quando ho preso altre strade, ma non mi ha fatto mancare mai l'amicizia. Ci siamo nuovamente incontrate, con ruoli diversi, nella bella e nuova biblioteca. Mi ha accolta e ascoltata sempre, nelle tristezze della vita, interrogandomi sempre, amichevolmente curiosa di sapere di me. E poi c'è stato un incontro, triste ma affettuoso, sorprendente, casuale e imbarazzante, in quell'ospedale che ha visto l'inizio della sua malattia e per me una grave perdita. Luciana era poi ancora felice di vedermi a casa sua, nonostante l'affanno; era ancora disposta a faticare pur di di una veloce uscita a cena con Luigi e me. Felice di ospitare i suoi allievi e collaboratori Walter, Giuseppe e Andrea, con me in aggiunta, accolta con l'ospitalità di sempre. Il virus ci ha impedito di rivederci se non a distanza. Ho nel cuore l'amarezza di non averti più cercata, per via della vita che per tutti si è resa sempre più difficile. 



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di Emanuele Ferdinando Barbera -

Da vecchio provenzalista nella bufera, e per di più con avi barbetti, ricordo con affetto Luciana.

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di Valter Boggione -

Sono in buona compagnia perché anche per me quello di Filologia romanza con Luciana è stato il primo esame sostenuto; e con grande sensibilità mi ha aiutato a superare un momento difficile, dovuto alla tensione. Ma voglio ricordarla soprattutto per la concretezza mai superficiale, sempre attenta a risolvere i problemi di tutti, con cui ha guidato per anni il Corso di laurea in Letteratura, filologia e linguistica italiana. Ero appena arrivato in Università, e mi è stato chiesto di fare da segretario per i verbali e occuparmi delle pratiche: e la sua presidenza è stata una nuova, vera lezione.

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Re: In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

di Enrico Pasini -

Siamo stati colleghi in facoltà per molti anni, con rapporti di amichevole fiducia, almeno per me: ma soprattutto ho il ricordo di una rettitudine e una coerenza smaglianti. 

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Ri: In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

di Giuseppe Noto -
Il giovane amico Luca Bonomo mi prega di trascrivere qui per suo conto questo ricordo:

Con Luciana mi laureai e fu la mia direttrice di scuola di Dottorato, ma questo non basta per definire quanto sia stata importante per me (e per molte e molti come me): era una donna acutissima, retta, eccezionalmente ironica e spiritosa (quanto mi divertivo ai suoi corsi), coerente con le sue convinzioni profonde su come si sta al mondo e nel particolare mondo dell'Università.
Era una persona che non si risparmiava, con un senso del dovere, del servizio e della giustizia cui ciascuna e ciascuno di noi dovrebbe tendere.
Il campo di studi che aveva scelto entro la provenzalistica era impervio e di conseguenza poco battuto e faceva di lei una figura eroica come uno scalatore di ottomila.
Non ultimo una donna cui si illuminavano gli occhi anche per l'amore dell'uomo che aveva affianco.
Questo il mio piccolo omaggio a una Maestra.
Luca Bonomo
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di Erminia Ardissino -

Luciana mi ha avviata alla Filologia! il suo corso era entusiasmante, lei era brava e precisa, cordiale e comunicativa, me la ricordo come fosse ieri, e sono passati quasi quarant'anni. L'abbiamo conosciuta tutti come un simpatica collega, con cui era anche piacevole intrattenersi. Il suo spessore umano ti restituiva sempre moltissimo. Grazie, Luciana!

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Ri: In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

di Elisabetta Rossi -
La mia prima ora di lezione all’università è stata con Luciana. Sono seguiti quattro esami e due tesi, ma soprattutto infinite ore di pazienza e meticolosa attenzione che mi ha dedicato, nella bella luce che c’era sempre il lunedì pomeriggio nella stanza del quinto piano di Palazzo Nuovo.

Grazie Luciana, per avermi accompagnata, con il tuo rigore e il tuo affetto, in tanti passaggi delicati della mia vita. Grazie per avermi insegnato una sconfinata fede nel dubbio. Grazie per avermi tenuta allegra con la tua ironia. Grazie di tutto.
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Ri: In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

di Paola Calef -

Mi colpisce e addolora la scomparsa di Luciana Borghi Cedrini. Ai suoi familiari e ai suoi colleghi le mie sentite condoglianze.

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di Roberto Rosselli Del Turco -
Ai tempi in cui esisteva ancora il il Dipartimento di Scienze Letterarie e Filologiche, ed ero un giovane ricercatore appena arrivato a Torino, ho avuto la fortuna e il piacere di condividere lo studio al V piano di Palazzo Nuovo con Luciana: ne ricorderò sempre non solo l'enorme competenza e professionalità, ma soprattutto le doti umane, la gentilezza, il sorriso, la curiosità per argomenti che non appartenevano strettamente al suo ambito di ricerca, il piacere di passare qualche minuto insieme anche solo per bere un caffè. Abbiamo poi perso un po' il contatto reciproco quando le vicende di Palazzo Nuovo ci hanno separato, ma la ricorderò sempre con grande affetto.

Alla famiglia vanno le mie più sincere condoglianze.

Un abbraccio,

R
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Ri: In memoria di Luciana Borghi Cedrini: lascia un ricordo

di Paolo Bianchini -

C’è stato un momento in cui ho pensato di dedicarmi alla Filologia Romanza. È stato in occasione dell’esame sostenuto con Luciana. Il corso e il programma erano interessanti, ironici e originali. Non ho mai dimenticato La cosmologia del villano e la sua autrice.

Davvero un esempio indimenticabile!